6000 anni di Marittime
Cultura
6000 anni di Marittime
Dalla preistoria queste montagne di passaggio tra la costa e il piano sono state attraversate da pastori, mercanti, soldati, pellegrini e hanno ospitato i re d'Italia.
Le Alpi Marittime erano già frequentate nella preistoria e protostoria: ce lo raccontano le famose incisioni rupestri della Valle delle Meraviglie, le grotte di Aisone in Valle Stura, che conservano le tracce di un insediamento Neolitico, la necropoli protostorica di Valdieri, con le sue sepolture dell’Età del Bronzo. Da circa seimila anni fa, queste montagne di passaggio tra la costa e il piano sono state attraversate da innumerevoli pastori, mercanti, soldati, pellegrini...
Ciascuno ha lasciato tracce dietro di sé: sono alpeggi e antiche vie di commercio fra la pianura e la costa, sono fortificazioni e santuari stretti fra le cime delle montagne, strade lastricate in alta montagna e palazzine di caccia destinate a ospitare nientemeno che i re d'Italia...
A metà Ottocento, infatti, arrivano in Valle Gesso i re e le regine di casa Savoia. Colpiti dalla bellezza selvaggia dei luoghi e dall'abbondanza di selvaggina, decidono di restare: così una delle zone più povere dell'arco alpino occidentale diventa riserva di caccia e una delle residenze preferite dei “re cacciatori” fino alla fine della Seconda guerra mondiale.
L'ultimo evento che ha segnato la storia e il paesaggio del futuro Parco naturale delle Alpi Marittime è stata la costruzione degli invasi artificiali per la produzione di energia idroelettrica. I cantieri dell'Enel hanno cambiato il volto della Valle Gesso, ma anche offerto opportunità di lavoro ai giovani della valle, arginando in parte il massiccio spopolamento degli anni '60 e '70.
Poi sono arrivati il Parco e il turismo alpino come lo conosciamo oggi, ma questa è cronaca...