Suggestioni d'estate 2023

Giro del Marguareis tra lupi e pastori

Suggestioni d'estate 2023

Dall'8 al 10 settembre è in programma un trekking ad anello di tre giorni alla scoperta del lupo nel Parco naturale del Marguareis, l'area carsica alpina più vasta e famosa del Piemonte.

Fotografia: nel Parco del Marguareis | G. Cavagnino
Nel Parco del Marguareis | G. Cavagnino

Dall'8 al 10 settembre è in programma un trekking ad anello di tre giorni alla scoperta del lupo nel Parco naturale del Marguareis, l’area carsica alpina più vasta e famosa del Piemonte: un altopiano a 2000 metri di quota che si innalza da faggete e abetine con ampie praterie e panorami generosi affacciati sul Mediterraneo, dove lo sguardo spazia e respira.
Una proposta di ecoturismo messa a punto nell'ambito del Progetto LIFE Wolfalps EU in collaborazione con il tour operator Viaggi e Miraggi.

Il Marguareis è una montagna di confine e di passaggio, sospesa fra il Piemonte, la Liguria e la Provenza – dove l’avventura umana parla accenti diversi, che si mescolano lungo gli antichi cammini su cui viaggiavano sale e formaggi fra la riviera alla Pianura Padana. Una montagna fatta apposta per camminare, sui dolci pendii rivolti a sud oppure ai piedi delle vertiginose pareti nord del Massiccio del Marguareis. Ovunque, i sentieri portano alla scoperta di meraviglie botaniche e panorami lunari, regno del camoscio, dell’aquila e… del lupo. Proprio qui, oltre vent’anni fa, si è formato il primo branco stabile di lupi delle Alpi, costituito da animali in dispersione naturale dall’Appennino. Dopo circa un secolo di assenza, oggi qui il grande predatore è ormai di casa e sarà facile incontrarne i segni lungo il sentiero, decifrarne le tracce, percepirne la presenza attraverso mille indizi con l’aiuto di una guida naturalistica specializzata del Parco. Ancora, scopriremo insieme cosa vuole dire portare al pascolo i propri animali in un territorio dove la presenza del lupo richiede l’utilizzo di sistemi di protezione del bestiame e la presenza costante dell’allevatore: lo faremo ascoltando direttamente un pastore che incontreremo lungo il sentiero. Il percorso si svolge a quote comprese fra i 1000 e i 2600 metri di quota, attraversando le alte Valli Pesio, Ellero, Tanaro e Roya (Francia) nel cuore calcareo delle Alpi Liguri. I pernottamenti sono in due spartani ma accoglienti rifugi alpini, le escursioni su sentieri che non presentano particolari difficoltà tecniche – ma attenzione: richiedono un buon allenamento (il primo giorno si affrontano 1000 metri di dislivello con lo zaino sulle spalle!).

Programma di viaggio

1° giorno

Ritrovo presso il piazzale della Certosa di Pesio alle 14.00, compattamento delle vetture e spostamento (10’) a Pian delle Gorre, dove si lascia l’auto. Salita al Rifugio Garelli (1970 m) e visita alla Stazione botanica alpina del Parco, che sorge proprio accanto al rifugio.

Cena e serata informativa dedicata al lupo: un viaggio per immagini, video e parole fra informazioni scientifiche, mito, conflitti reali e strumentalizzazioni umane – troppo umane. Pernottamento.

Caratteristiche del percorso
Difficoltà: EE
Dislivello: +1000

Le Alpi Liguri e il Parco naturale del Marguareis

Nelle Alpi Liguri, fra un pascolo e una pietraia, fra una dolina e un campo solcato, fra una pietraia e un laghetto, l’occhio attento potrà scorgere una varietà impressionante di specie vegetali fare capolino dal più ricco giardino botanico a cielo aperto d’Europa. La stazione botanica “Clarence Bicknell”, dedicata al celebre esploratore di queste montagne, custodisce habitat rari e minacciati e ospita diverse entità rarissime o endemiche. Nel Parco si possono osservare caprioli e camosci al pascolo, marmotte indaffarate, aquile che perlustrano il cielo e galli forcelli che si sfidano al canto in primavera. A metà degli anni ’90 hanno fatto ritorno nel Parco i primi esemplari di lupo in dispersione naturale dall’Appennino Ligure. Cacciati fino all’estinzione all’inizio del Novecento, i lupi sono una presenza stabile da ormai vent’anni: schivi e difficilissimi da avvistare, lasciano lungo i sentieri tracce che impareremo a riconoscere…

2° giorno

Dopo la colazione in rifugio, si risale la bella sella erbosa di Porta Sestrera (2225 m), quindi si scende a mezza verso il lago della Ratavuloira (il topo volante = il pipistrello) e gli alpeggi del Vallone del Biecài per poi risalire al Col del Pas (2350 m). Da qui lo sguardo spazia sulla misteriosa Carsena del Pas, un imbuto verde e bianco, un misto di luna e giardino, al centro del quale si apre il freddo e il fascino della voragine di Piaggia Bella. Poco distante, per nulla impressionate dall’imponente fenomeno carsico, pascolano le mucche insieme ai camosci.

Da lì si prosegue con un bel saliscendi che costeggiando il Vallone dei Maestri e il suo alpeggio raggiunge il Rifugio Don Barbera (2070 m). Facoltativa (solo per chi ne ha voglia) salita sul tetto delle Alpi Liguri, Punta Marguareis con i suoi 2651 m slm e un panorama che spazia dalle Apuane al Monte Rosa. Cena in rifugio e pernottamento.

Caratteristiche del percorso
Difficoltà: E
Dislivello: +700

La montagna cava e le vene dei monti

“Quando ci sali, prima o poi scopri che il Marguareis sono tre montagne. La prima è quella che puoi vedere e anche amare perdutamente dopo un giorno soltanto. Per conoscere la seconda, la montagna buia che le sta nel cuore, ci vuole del tempo, e Tempo si chiama chi l’ha progettata. La terza sta oltre la seconda e di lei si sa soltanto che non la conosce nessuno”. Così descrive la montagna più alta delle Alpi Liguri e il suo mondo lo speleologo Andrea Gobetti. Sedimento su sedimento, nel corso di milioni di anni, si sono formati i calcari del massiccio del Marguareis – un altopiano di roccia calcarea permeabile all’acqua – e il basamento impermeabile su cui poggia. Una situazione estremamente favorevole allo sviluppo del fenomeno carsico: l’acqua nel corso del tempo ha inciso e scavato queste montagne “dal cuore tenero” fino a incontrare lo strato impermeabile sottostante, dando vita a un imponente complesso sotterraneo – uno degli esempi più suggestivi di carsismo d’alta quota d’Italia e d’Europa, con oltre cento grotte esplorate. I due sistemi ipogei più famosi e più esplorati sono Piaggia Bella (oltre 43 km di sviluppo) e Labassa (14 km): lungo il trekking se ne visitano vari ingressi.

3°giorno

Tappa finale di panoramico saliscendi (più “scendi” che “sali”) lungo il bellissimo sentiero della “cannoniera”, che costeggia il paradiso carsico di Plan Ambreuge (in terra francese), per poi raggiungere la Colla Piana di Malaberga (2219 m), da cui inizia una lunga discesa che conduce al Gias dell’Ortica, quindi al Passo del Duca e, di lì, attraverso il Vallone del Marguareis e i suoi alpeggi, al Pian delle Gorre (1032 m). Rientro previsto alle ore 16 a Pian delle Gorre.

Caratteristiche del percorso
Difficoltà: E
Dislivello: +500; - 1300 m

Una terra di passaggio

Le valli del Parco erano già frequentate nella preistoria: a partire da allora, queste montagne di passaggio tra la costa e il piano sono state attraversate da innumerevoli viandanti: pastori, mercanti, soldati, pellegrini, alpinisti, speleologi, … Ciascuno ha lasciato tracce dietro di sé: sono alpeggi, imponenti edifici religiosi e splendide grange certosine, antiche vie per il commercio del sale, fortificazioni militari, rifugi alpini adagiati sulle forme morbide e accoglienti di queste montagne.


Informazioni e prenotazioni

Viaggi e Miraggi.

Ultimo aggiornamento: 07/09/2023

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