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Cresce bene il primo gipeto nato nelle Alpi cuneesi

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Gli adulti hanno alimentato il piccolo anche con durante gli addestramenti dell'Esercito nel poligono di tiro del Maurin. Grande disponibilità dei militari per ridurre l’impatto delle esercitazioni.

Gipeto in volo | G. Michelangelo.
Gipeto | G. Michelangelo.

Roman e la sua compagna dimostrano di essere dei buoni genitori e nonostante qualche difficoltà stanno allevando con successo il piccolo gipeto nato sulle montagne della Valle Maira, nel Comune di Acceglio. Un evento eccezionale, che si verifica per prima volta sulle Alpi italiane cuneesi dall’inizio del progetto di reintroduzione dell’avvoltoio, condotto dal 1993 al 2015, dai parchi Alpi Marittime e del Mercantour.
La nidificazione che le aree protette e i naturalisti da tanti anni attendevano, tra le tante località possibili, è avvenuto in prossimità del poligono di tiro del Col Maurin utilizzato per l’attività addestrativa della Brigata Alpina Taurinense.

Fortunatamente tra Parco ed Esercito è stata fin da subito instaurata una buona collaborazione per limitare l’impatto delle esercitazioni. La coppia è costantemente monitorata dal personale dell’Ente Aree Protette Alpi Marittime e dai suoi collaboratori che hanno rilevato che i gipeti hanno continuato a nutrire il pullo al nido anche durante la prima sessione di tiro con armi pesanti. Gli adulti hanno manifestato alterazioni del comportamento solo in occasione dei tiri a breve successione. In tali sequenze i gipeti hanno interrotto la nutrizione del piccolo e si sono rifugiati nel nido. A fronte della segnalazione da parte degli osservatori e in particolare del coordinatore e accompagnatore naturalistico Marco Chierici, i responsabili dell’Esercito hanno assicurato tiri più dilazionati per ridurre lo stress della coppia di gipeti.
È la testimonianza dell’ottima intesa stabilita dal Parco con i responsabili del Primo Reggimento Artiglieria di Fossano, gestori e coordinatori del poligono. Le informazioni raccolte nei primi giorni di addestramento sono state riportate ai reparti dell’Esercito che hanno agito nelle settimane seguenti.

Anche per la bonifica della zona di tiro al termine delle operazioni addestrative tra militari, Parco e gli addetti al monitoraggio è stato stabilito un dialogo per individuare un corridoio aereo per il sorvolo degli elicotteri in modo da non mettere a rischio la nidificazione.
Da parte di tutti i soggetti coinvolti c’è grande attenzione affinché la riproduzione abbia successo e porti all’involo del piccolo gipeto a luglio. Questo risultato rappresenterà il coronamento del lavoro delle Marittime e del Mercantour, avviato trent’anni fa nell’ambito di un progetto europeo e sostenuto da una rete internazionale di soggetti e da decine di volontari. Soddisfazione degli operatori e dei soggetti coinvolti a parte sarà una vittoria per l’ecosistema alpino all’interno del quale il gipeto, specie necrofaga, ha un ruolo davvero fondamentale.

Ultimo aggiornamento: 01/06/2023

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