Letteratura

La ferrovia delle Meraviglie

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La Cuneo-Ventimiglia-Nizza è un filo che cuce i parchi Marittime e Mercantour. È candidata tra I luoghi del cuore del Fai 2020, la sosteniamo in questa sfida, dedicandogli la rubrica della settimana.

La Cuneo-Ventimiglia-Nizza è un filo cuce i parchi Marittime e Mercantour. Una linea ferroviaria che le due aree protette sostengono da tempo con iniziative di comunicazione e di valorizzazione attraverso progetti europei. Quest'anno la strada ferrata che va dalle Alpi al Mediterraneo è candidata tra I luoghi del cuore 2020, iniziativa del Fai (Fondo ambiente italiano) e Intesa San Paolo.
La ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza ha ricevuto tantissimi voti piazzandosi nelle prime posizioni della classifica; per sostenerla in questa iniziativa di promozione del territorio dedichiamo ad essa la rubrica letteratura della settimana.

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La ferrovia delle Meraviglie di Albano Marcarini

Una storia lunga e tormentata. Una vita difficile, da sempre, anche oggi. È difficile parlare della ferrovia Cuneo-Ventimiglia, o Cuneo-Nizza se vogliamo, senza ricorrere a toni sconsolati e increduli: fu realizzata nel 1928 dopo un dibattito durato tre quarti di secolo; la si mantenne in vita per soli 10 anni per essere poi distrutta dalla guerra; a lungo dimenticata, fu riattata nel 1979 e ora è di nuovo a rischio di scomparsa. Eppure si tratta di una delle più belle e suggestive ferrovie alpine. Da incorniciare.
Taglia le montagne innevate delle Alpi Marittime a un dipresso dal Mar Ligure, dentro una valle – la Valle Roja – che, a tratti, assomiglia a un vero canyon, tanto che i villaggi, per resistere, si sono aggrappati alla roccia, come Saorge, il più bello di tutti. Ripercorre un cammino storico, una via commerciale fra la pianura del Po e il Mediterraneo, fra Torino e Nizza, usata fin dal Medioevo per trasportare il sale. Una via importantissima quando le due città erano, fino al 1860, all’interno di un solo Stato, il Regno di Sardegna. A rendere difficile la storia di questa linea furono le vicissitudini politiche, il mutare dei confini e dei rapporti commerciali che si sommarono alle difficoltà tecniche necessarie per superare una natura ostile. Per vincere le catene montuose questa ferrovia – la ferrovia del Colle di Tenda – si è inventata un tracciato arditissimo con decine di ponti, viadotti, gallerie, alcune di queste ultime ad andamento elicoidale e una, lunga, per sottopassare lo spartiacque alpino.

Ma non solo. Si è anche sdoppiata per assicurare un collegamento sia con Ventimiglia italiana, sia con Nizza francese. Negli ultimi decenni del secolo scorso, quando ancora l’alta velocità ferroviaria non aveva trascinato nella perdizione le linee secondarie, sulla Cuneo – Ventimiglia transitavano i grandi espressi europei, provenienti da Berna e da Basilea, e i viaggiatori, prima di approdare sulle spiagge della Cote d’Azur, ammiravano stupiti le meraviglie tecniche di questa opera. Pensando a un titolo per questa guida e ricordando la vicinanza al prezioso museo delle incisioni rupestri del Monte Bego, nella valle chiamata delle Meraviglie, ho voluto per ideale estensione comprendere in essa anche la ferrovia: per me sarà dunque la Ferrovia delle Meraviglie. E ve la voglio raccontare, nella speranza che anche una piccola cosa, come una guida, possa servire a mantenerla in vita per il piacere di coloro che amano le ferrovie e desiderano conoscere un territorio bellissimo passo dopo passo.

Tratto da La ferrovia delle meraviglie - Cuneo - Nizza - Ventimiglia di Albano Marcarini, 2016, Editore Alzani.


Albano Marcarini è urbanista, cartografo, viaggiatore a piedi e in bicicletta. Originale e preciso compilatore di guide di viaggio percorre ogni anno centinaia, talvolta migliaia, di chilometri alla scoperta di luoghi che nessuno ricorda. Le sue guide, corredate da disegni all’acquarello e dettagliate mappe a colori, sono il risultato di queste ricerche. È stato fondatore di Co.Mo.Do. (Confederazione per la mobilità dolce) e presidente dell’Inventario delle Vie di Comunicazione Storiche. È stato anche segretario generale, ma per diletto, dell’AVD (Associazione Viaggi desueti). Attualmente dirige il magazine Cycle! di cultura del ciclismo e della bicicletta.

Ultimo aggiornamento: 28/05/2020

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