Sus scrofa

Cinghiale

Sus scrofa

Una presenza diffusa.

Cinghiale | Archivio APAM, R. Malacrida

Nome specie: Sus scrofa
Ordine: Artiodattili
Superordine: Ungulati
Famiglia: Suidi
Nome comune: cinghiale


Distribuzione

Il cinghiale ha oggi una diffusione enorme. Ma non tutti sanno era pressoché scomparso dall'Italia settentrionale all'inizio del Novecento. Le uniche popolazioni superstiti sopravvivevano solo nelle zone di macchia più fitta e impervia dell'Appennino Centrale e Meridionale. Dopo numerose reintroduzioni a scopo venatorio, è presente oggi in tutte le Alpi Occidentali. La popolazione è costituita da un miscuglio di individui di origine selvatica, domestica e incrociata.


Habitat

Sebbene il cinghiale prediliga gli ambienti forestali dominati dalle latifoglie, è in grado di colonizzare una vasta gamma di ambienti: dalle pianure densamente abitate fino alle alte quote montate, con frequenti osservazioni estive fin oltre i 2000 m.


Aspetto

Simile a un maiale domestico, ma con coperto da fitte setole e munito di evidenti zanne. In particolare il maschio è più massiccio, ha denti canini più sviluppati ("difese") e un vistoso ciuffo di peli con cui termina la guaina del pene ("pennello"). Entrambi i sessi possiedono una vistosa gibbosità sul dorso e una cresta di peli che nei maschi può essere drizzata.


Alimentazione

Pur nutrendosi principalmente di materiale vegetale, come ghiande, frutti, bacche, tuberi, radici e funghi, il cinghiale non disdegna di integrare di tanto in tanto la propria dieta con materiale di origine animale, come insetti e altri invertebrati, uova e talvolta anche carne e pesce, provenienti questi principalmente da carcasse, che individua con il suo olfatto finissimo.
I cinghiali sono inoltre in grado di cacciare attivamente, scegliendo piccoli animali come rane e serpenti, ma anche prede di una certa dimensione, come cerbiatti e agnelli. Localmente può fare grandi danni alle coltivazioni.


Riproduzione

Il momento degli accoppiamenti cade tra novembre e febbraio e la gestazione dura circa 4 mesi. In Piemonte le nascite avvengono in tutti i mesi dell'anno, con un picco nel quadrimestre fra aprile e luglio.


Lo sapevi che...

Il maiale domestico possiede in totale 38 cromosomi (19 coppie), mentre il cinghiale 36 (18 coppie). Gli incroci di prima generazione si possono riconoscere con certezza perché ne hanno 37!
Negli ambienti in cui la specie è autoctona, il cinghiale svolge un'azione benefica, in quanto la sua continua opera di scavo nello strato superficiale del terreno contribuisce all'aerazione del terreno, alla diminuzione della presenza di larve d'insetti nocivi e all'interramento di semi, favorendo quindi lo sviluppo del manto boschivo. Altrove, la concentrazione di un gran numero di animali provoca danni anche gravi alle coltivazioni presenti in zona, alla copertura arborea (che viene consumata e non rinnovata perché anche i semi e le giovani piante vengono consumati), alla sentieristica, alla presenza animale. In particolare, è stato dimostrato un legame fra la presenza massiccia di cinghiale e la diminuzione del numero dei Cervidi presenti nell'area, oltre che di varie specie di Galliformi, come il gallo forcello. Per questo le Aree Protette delle Alpi Marittime hanno approvato un Piano di gestione degli interventi sul cinghiale per controllarne la popolazione.


Storie, miti e leggende

Il cinghiale, in varie forme, è onnipresente nella letteratura celtica come creatura di grande potenza e forza totemica. La scrofa, poi, veniva considerata simbolo di saggezza perché si nutriva delle faggiole, i frutti del faggio, albero sacro ai Celti.


Ultimo aggiornamento: 20/11/2020

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