Carnivori dalle abitudini riservate
Mustelidi
Carnivori dalle abitudini riservate
Delle sette specie di carnivori presenti nel Parco, cinque appartengono alla Famiglia dei Mustelidi: dal tasso tozzo all'invisibile faina fino all'agilissimo ermellino.
Delle 7 specie di carnivori presenti nel Parco, 5 appartengono alla Famiglia dei Mustelidi. In latino, mustela significa topolino, ma il più grande dei mustelidi del Parco ha piuttosto le dimensioni e il peso di un cane di media taglia: è il tasso (Meles meles), un animale tozzo e lento, dalle abitudini schive, notturne e terricole. Grazie alle unghie forti e lunghe di cui è dotato scava facilmente nel terreno profonde tane nelle quali si riposa durante il giorno, e che spesso sono utilizzate anche dalle volpi. Gli scavi gli consentono anche di trovare insetti, larve e lombrichi che costituiscono la base della sua dieta, anche se non disdegna piccoli vertebrati o frutta.
Di abitudini e corporatura completamente differenti sono invece la faina (Martes foina) e la martora (Martes martes), agilissimi animali arboricoli delle dimensioni di un gatto. Sono molto simili nell'aspetto e nel comportamento, e sebbene in genere la martora sia più legata ai boschi di conifere mentre la faina predilige i boschi di latifoglie, possono frequentare gli stessi ambienti. Entrambe le specie sono formidabili predatrici di uccelli, topi, scoiattoli e ghiri.
La donnola (Mustela nivalis) e l'ermellino (Mustela erminea) sono invece due specie terricole e di dimensioni molto più piccole, ma altrettanto agili e implacabili nella caccia alle loro prede di elezione: i roditori delle praterie e delle pietraie di media e alta quota. La donnola è diffusa soprattutto nei fondovalle, mentre l’ermellino non frequenta mai quote inferiori ai 1000 m; entrambe le specie compiono una muta invernale del pelo, che diventa completamente bianco, a eccezione della punta della coda, che nell'ermellino rimane nera.