Europa, Alpi Marittime e scuole insieme per un obiettivo comune

Tutelare e lo stambecco con la “citizen-scienze”

Europa, Alpi Marittime e scuole insieme per un obiettivo comune

L'Europa e le Aree Protette Alpi Marittime lavorano con le scuole locali per tutelare le popolazioni di stambecco.

Un momento della lezione nelle scuole medie. Foto M. Dalmasso.

Dieci ragazzi e tre professori della classe terza della scuola secondaria di primo grado della Valle Gesso hanno iniziato una collaborazione con le Aree Protette delle Alpi Marittime e l’Europa per tutelare lo stambecco. Venerdì 18 gennaio sono cominciati gli incontri in classe con il personale del Parco e l’illustratore naturalistico Roberto Audino con l’obiettivo di realizzare una pubblicazione divulgativa, rivolta ai ragazzi, dedicata al grande ungulato alpino. Una specie che potrebbe trovarsi in difficoltà a causa dei cambiamenti climatici e della limitata variabilità genetica, perché tutti gli stambecchi nostrani derivano dal Gran Paradiso, unica popolazione rimasta sull’arco alpino a inizio del ‘900.
La fantasia e il linguaggio semplice e istintivo dei giovani, coadiuvati dai fondamenti scientifici apportati dal personale del Parco e dall’insegnamento artistico dell’illustratore, serviranno a comunicare in modo diretto ai loro coetanei la biologia, l’etologia e i fattori di rischio che potrebbero mettere in bilico il futuro prospero delle popolazioni di stambecco.

Attraverso il progetto europeo Alcotra Interreg Lemed-Ibex si sperimentano forme di “citizen science” (scienza partecipata), come quella che è appena cominciata, per sensibilizzare i cittadini e, in particolare i giovani, sul tema stambecco. In programma ci sono dieci incontri durante i quali gli studenti lavoreranno in campo multidisciplinare con gli insegnanti di arte, scienze naturali e italiano, l’illustratore Audino e i dipendenti delle Aree Protette Alpi Marittime.
Entro la fine dell’anno è prevista la stampa e la distribuzione della pubblicazione che aumenterà le conoscenze sullo stambecco e la consapevolezza dell’importanza che questa riveste per l’ecosistema alpino.

Ultimo aggiornamento: 30/01/2019

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